Stop all'aumento di sostanze inquinanti nelle acque sotterranee
Gli impatti di lunga durata delle attività antropiche sulle acque sotterranee richiedono azioni precoci. La qualità delle acque sotterranee è minacciata da molti processi, sia diffusi, come la dispersione di nitrati e pesticidi dai terreni coltivati, sia localizzati, come ad esempio discariche o siti contaminati.
Per tutelare la qualità delle acque sotterranee, risulta fondamentale monitorare lo stato chimico ma anche valutare i trend in inversione e in incremento degli inquinanti, così da identificare quegli acquiferi per cui sono maggiormente necessarie misure di protezione.
Dal momento che gli effetti positivi delle azioni di miglioramento possono essere rilevati solo dopo alcuni anni dalla loro attuazione, a causa del naturale ritardo nella formazione e nel ripristino delle acque sotterranee, è necessario identificare preventivamente i trend in incremento degli inquinanti.
Dal canto suo, la Direttiva quadro sulle acque impone agli Stati Membri di identificare e invertire ogni tendenza significativa all'aumento della concentrazione di inquinanti nelle acque, definendo specifiche misure di protezione da includere nei Piani di gestione dei bacini idrografici.
Gli stati membri, che in virtù dell?applicazione della Direttiva hanno promosso con i Piani di gestione interventi per la limitazione delle fonti inquinanti, la depurazione ed il disinquinamento, possono così avere riscontro dell?efficacia degli interventi.
In Italia nel 2017 sono state pubblicate le Line...