Il metodo di Marsha Linehan contro la sofferenza mentale
Certamente la gratificazione è una componente importante delle autobiografie, e descrivere i propri successi o il raggiungimento dei propri obiettivi è sostanzialmente piacevole, anche se chi ascolta il racconto può avere spesso dei dubbi sulla attendibilità della narrazione stessa. L?autobiografia in questo caso è quella di Marsha Linehan che, a partire dalla sua esperienza adolescenziale di ricovero in cliniche private, elabora una soluzione efficace per curare la sofferenza mentale attraverso un metodo messo a punto da lei stessa e indicato come DBT (Dialectical Behavior Therapy).
La spinta originaria nasce in un momento di grave sofferenza in cui l?autrice, soggetta a tendenze suicidarie ed autolesionistiche, giura a Dio ?che si sarebbe tirata fuori da quell?inferno e che, una volta fatto questo, sarebbe tornata in quell?inferno e ne avrebbe tirato fuori altre persone?. La divinità nelle sue diverse manifestazioni (cattoliche, protestanti, zen?) accompagna la vita e la carriera accademica della protagonista che, seguendo e adattando alle circostanze le teorie comportamentiste, insegna ai suoi clienti/pazienti una serie di attività che permettono loro di controllare la sofferenza, di vincere le tendenze suicidarie e di ?crearsi una vita meritevole di essere vissuta?. Marsha M. Linehan UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA, Raffaello Cortina Ed. 2020, Pp. 414, ? 24,00
L?esigenza di dare scientificità alla propria teoria si alterna a crisi di tipo mistico che portano...